mercoledì 18 gennaio 2012

Sambuca & Tuborg & Guinness & Grand Marnier & Spumante

A. correva forte. Il vento gli si schiantava in volto, l'undici settembre, ma sembrava non accusarne. La pelle si spaccava. Lacrime di ghiaccio graffiavano le guance, prese già a pugni dal vento*. L'ossigeno violento, a tambur battente, conquistava i polmoni poco abituati a tali pene.
  

Colori d'artificio. Parole di fuoco.
Un pò come scoprire una ex tossica. Un pò come diceva Battisti.
Eliminare il vizio del fumo.
Eliminare il vizio di lei.
Dodici mesi per scriverlo.
Altri dodici per provare a capirlo.
Dodici giorni per scrivere una bozza.
Altri dodici per provare a modificarla.
Dodici secondi per decidere.
Solo dodici secondi.



A. continuava, le gambe semi-rigide trascinavano il corpo, dritto o quasi, verso la meta. Il tempo, inesistente, svelto era al capolinea. L'ansia cresceva. I treni partivano. Pochi metri. Pochi metri mancavano. Mise le mani in tasca. Tirò fuori poche monete, anche esse gelide*; i piedi ululavano, ciononostante, in tempo, riuscì a comprare la sua ultima busta di tabacco.


*lei

1 Comment:

Rory said...

Così triste.

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