martedì 4 dicembre 2012

LechPils & Tyskie


Nessun servizio.
Il fumo di 23 sigarette disseta il nervoso, scende grigio sui polmoni
come l'acqua sulla faccia.
Come lo schifo lanciato sulla faccia.
Un'altra lech pils, the rip punge le orecchie.
Ma è solo only you.
Deleted.
Come la creatività plagiata delle 5.
9+4
La tenerezza che io aspetto.

lunedì 12 novembre 2012

McFarland & Lech & SoplicaWódka

La guerra degli accendini.
Come la storia del calabrone.
Millecinquecento chilometri di pensieri in linea d'ansia.

Il tabacco triturato mascherato da coriandoli regala gioventù.
-A tremare nelle nostre camere separate-
Le conversazioni appannate: la passata moda tra il rosso riflesso nei vetri. Stretti.
Le rivoluzioni nei pianti e nelle lattine di birra prodotta dai nostri coetanei polacchi.

La vodka a mezzogiorno è la tua pelle sulla mente.

Che siamo più forti delle torri, colpite dagli aerei dirottati dai pensieri dei cieli grigi e freddi.

Le nostre parole, cocktail di disinfettanti.
Come guerra e pace. Senza guerra.
E bocche senza aliti.

Che siamo più forti delle torri.
Più forti di Luca&Pina.




giovedì 6 settembre 2012

Guinness & Jagermeister


Ti guardavo dalla fessura del treno,
i tuoi occhi: lucciole della gioventù
il colore sfuggente; era(no) luce.
Ti guardavo dalla fessura di plexiglas,
i tuoi capelli alternativi e la mia bocca sperimentale facevano quasi rima
nelle mie orecchie si saltava nelle pozzanghere.
Ti guardavo dalla fessura dei miei occhi,
rifletto sui tuoi denti, unicorni autentici;
il diavolo probabilmente.

martedì 7 agosto 2012

Tuborg & Jagermeister

-Chippe Coppe Fefè-
Un'altra notte dal colore dei tuoi denti.
Un'altra notte all'insegna dei miei denti, segnata sul pensatoio.
Dar fuoco a milioni di foglie di tabacco, fumo: il mio nome sui tuoi occhi parlanti.
Cadere tra le braccia delle birre calde.
È solo un'altra notte. Un'altra notte con l'orchestra dei giocattoli.
Il telefono continua a sussurrare qualcosa. Di certo non sussurra ai cavalli.
Sembra calma, una calma indomabile mentre asteroidi si staccano, crollano.
Autodemolizioni. Minore di tre. 
La pellicola continua a ripetersi, proiettata sulle mura della memoria.
Che la tua luna non è solo un satellite.

"Non avevo mai immaginato che conoscere il linguaggio di un estraneo potesse essere eccitante come il primo contatto col suo corpo, il suo profumo, la sua pelle, i capelli e i nei."

sabato 28 luglio 2012

Ceres & RedErik & Gordon & Beck's

-(Ri)Trovarsi-
Perdersi nella metafisica dei cavi telefonici.
Discorsi artigianali aromatizzati alla fantascienza che sono dissolvenze incrociate.
È vietato servire alcolici e sincerità dalle 7 alle 24, recita un'ordinanza.
Che poi la verità gioca al nascondino tra i capelli ed i calzini.

Tempi non databili. Schiavitù della solitudine. Statuto di finzione.
L'immaginazione tra le fissazioni triangolari di Marc Augè.
Imitazioni cadono perpendicolari:
il capitano va giù con la nave.


Il cielo, ingiallito e crespo distrae il cordless,
mentre Ipno suggestiona quella bocca fatale.
Macchine temporali sgusciano tra i sentieri mnemonici,
nulla è più vero.


Improperi e madonne in risonanza,
sulle lenzuola poco famose
petali di ononide bianca sature di pianto
muoiono. (¿IoNo?)




martedì 26 giugno 2012

Bear Beer

Come le formiche rosse che si scontrano sulle mie ginocchia, tu lontana chilometri mnemotici.
I portishead volano come farfalle, tra auricolari e timpani, deboli e bianche.
Da un secolo non dormo così male.
La primavera tra i tuoi occhi, che d'un tratto è inverno; le nuvole che si accoppiano nervose, partoriscono temporali.
Tuoni rumorosi che mi riportano ai portishead, che adesso sembrano falene: regressioni nei timpani.
I social network che generano nemici e mostri, le barbarie del millennio nuovo.
Questa volta ho solo bisogno di dormire e di non trovare scuse per svanire.



martedì 29 maggio 2012

Tennent's & Peroni & Cola



TU.

Mangiarti.
Scontrarti.
Incastrarti.
Scriverti.
I{n}spirarti.
Dissetarti.
...
e poi citare Dio.


Anche se
la sera porta con se un po' di tragedia armata,
si infrange su questi occhi coperti: poco effimere nubi
indosso la maschera del poeta/giullare
per scriverti di lirici baci, abbracci lunghi chilomentri e di virtual mestizia.

...e poi citare Dio.