giovedì 30 settembre 2010

SonnoPerduto+PastiMancati




...sentiva un irrefrenabile bisogno di piangere, rigurgitare emozioni, strappare qualcosa dal proprio io: ma cosa?
Aveva gli occhi gonfi, estenuati dal trattenere le lacrime ed abbastanza stanchi di fissare le medesime cose. Una routine disarmante.

Brividi lungo la schiena.

Non voleva più leggere.
Non sapeva più scrivere, era diventato complicato. 
Non si nutriva, saziato dalla consuetudine. 
Non beveva, la lucidità era già via.
Non tendeva la mano a Morfeo, timoroso dei propri sogni.
Vomitava. A. vomitava soltanto.

(Terremoti dentro lui)


-Vivere era diventato complicato-



                         

                                                        
  La passione era attorno.
  Non una melodia.  
  Questo non è un favoloso mondo.

lunedì 27 settembre 2010

Guinness, alla spina.

La memoria. Crudele. Sia si tratti della propria, sia quella di chi respira la nostra stessa aria. Essa non ha coscienza, manifesta ricordi, parafrasando quelli più intensi. 
Ci porta proprio lì, dove consciamente o, magari, subconsciamente non vogliamo arrivare. Una vera e propria locomotiva che viaggia, più o meno autonomamente, su un percorso definito.


A. non reggeva più quei viaggi. Soffriva di "mal di treno". Cercava una cura. Benzodiazepine. Assenzio. Erba. Nulla di tutto ciò serviva a placare il disturbo e tantomeno lo aiutavano a fermare quella locomotiva.


Però la cura c'era. O almeno ne era convinto. Ed era lei. La sua dannata cura era lei.



martedì 21 settembre 2010

GreenMojito

A quanto pare tutto si può costruire. Si gettano le basi, un paio di mattoncini e tutto risulta più o meno "semplice".
Questa era la domanda che echeggiava tra i pensieri di A. mentre preparava il suo greenmojito, o per meglio dire "costruiva". 
Anche quel bicchiere, quegl'ingredienti, il ghiaccio, avrebbero dato alla luce un qualcosa.
Quindi è davvero così: siamo in grado di costruire qualsiasi cosa, possiamo davvero farcela?
Mentre guardava quel cocktail venir fuori non sapeva darsi una risposta, non ne veniva a capo. Pescava a caso tra i suoi pensieri cercando quello giusto, quasi fosse uno strano gioco a premi,senza però portare a casa il montepremi.


Le uniche immagini che scovava riguardavano "distruzioni": le demolizioni più preminenti della sua ultima anima.


domenica 19 settembre 2010

Vodka+Redbull




 Vuole la neve.
 Candida.
 Dolce.








                      ...autentico pianto angelico.

venerdì 17 settembre 2010

VodkaPesca

Le piccole cose esistono.
Non le guardiamo, ma ci sono. 

Non abbiamo tempo nemmeno per notarle, mentre invece, dovrebbero essere sviscerate, analizzate, per capire quanto siano "potenti" per la nostra esistenza.

Neanche A. ci faceva più caso. Almeno finché, affacciandosi alla solita finestra, non notò un raggio di sole filtrare strenuamente tra le nuvole grigie abbattendosi su un tratto dell'autostrada, la stessa che da tempo A. non percorreva più.


Ne rimase rapito, ritornò bambino.


(DaVedere)

martedì 14 settembre 2010

VodkaFragola+Baileys


Sfumature. Ombre. Colori. Così è la vita? Come guardare il mondo dalla finestra della propria camera da letto? Questo si chiedeva A. anche se conosceva la risposta, la sua risposta... Non ci sono ne colori, ne ombre, tantomeno sfumature. Piuttosto è come una lampadina: spenta o accesa.
Ed era da tempo che non spostava l'interruttore su "on", quasi si chiedeva se funzionasse ancora...