domenica 18 dicembre 2011

BirraChiara & CaptainMorgan+Cola & SostanzeVarie

Esplosioni d'acqua. -Mi hai sorpassato- {Inesistenti}
Scrivere sui tecnigrafi che mi cerchi in ogni uomo. Gelidi, come le nostre mani. Le Storyboard dalle improbabili inquadrature sono realismo isterico. Degressioni su argomentazioni improponibili. I nostri discorsi biologici, senza conservanti, dal tetrapack consumato. -che stasera Alberto fa rima con oppio-
Corri ad accordarmi la penna che ancora non ho risolto la nostra equazione dai numeri complessi.
La [s]figa.
Gli autoscontri dei nostri occhi. Genocidio di sguardi (andati a male). Noi dispersi tra i boschi finti.
Non ho perduto le parole. Ho ¿perduto? (lei).



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mercoledì 7 dicembre 2011

Adelscott & SostanzeVarie

Frammenti.

I tuoi occhi infranti sul pavimento delle mie mani
tra i sogni di seconda mano barattati al mercatino dell'usato
L'altra faccia del ricordo del tuo sorriso.
Il silenzio della musica, che le cuffie mi coprono solamente dal freddo.
I mondi tutti miei. Dove vivi tu.

Frammenti di pelle sotto le unghie
Aggrappate a quei sogni barattati.
Discoteche per sfogare i pensieri stressati.
Stelle e Caramelle.
Indossa i miei occhi: visione di un sole d'avorio che abbraccia i (nostri) cieli grigi.

Frammenti. di me, senza te.

lunedì 28 novembre 2011

Vodka+Lemon & BirraChiara & SostanzeVarie

Non dico niente.

-Mannò che non l'ha capito, ripeteva al maestro-




_mi addolcisce il fegato ripensare quello scatolone di miele che mi regalasti al mare, d’inverno_
  
stomaco al miele. conati di caramelle imminenti. 

Filtri con le iniziali del tuo nome. Esse. Enne. Effe. Elle. Emme. Simulazioni d'avaria mnemotica.

Thè nero. 
Non dico niente.

giovedì 17 novembre 2011

Sambuca & DiscorsiDiMerda

Si sfornano post come Mario col pane.
Non si andrà più a fare il bagno nello stagno.
Non cadranno più foglie dolci a primavera.
Non si dipingeranno più strane virtù a forma di cuore col tuo nome.
Non si farà più il bilanciamento sconvolto del bianco.
Non soffriremo più di manie d'antagonismo.
Non mi chiederò il perché non ci si scrive più.
Non più ci tireremo contro le bottiglie di brillantini mentre suona il carillon. 
Non si andrà più a Sorrento per far perdere la verginità all'amore.
Non si vedranno più concerti di Giorgio Canali.
Il miele contrito, gli accendini scarichi, le mani nere sulla pelle non esisteranno più.
Non si sparerà più a salve sulle parole che hai leccato.
Non più incubi al posto dei sogni di neve.
Non ti farò più venire, i brividi.
Non si giocherà più al piccolo chimico.
Non immaginerò più la cena.
Non ci sarà più ne guerra ne brace.
Non si piangerà più ascoltando Chopin, ne si riderà su Mendelssohn.
Non vomiteranno più note stonate le mie chitarre dimenticate.
Non più ci saranno anadrammi nascosti tra le mie parole a vapore.
Non compreremo più preservativi per i nostri gavettoni autunnali.
Non ci saranno più giochi di carote.
Non ci saranno più.


A. ha trovato la .

lunedì 14 novembre 2011

Guinness & Sambuca & SostanzeVarie

Tornerò, un giorno, a guardare quel film, su qualche letto indisciplinato per abbandonare sui marciapiedi dei miei incubi questi stati d'animo che sembrano i binari delle montagne russe. Per i miei attacchi di panico, che a volte ritornano. Per il mio non andare più a "puttane". Per tutte queste sere a bere con l'otturatore troppo aperto e con i tempi molto lunghi. E per le fabbriche dei nostri castelli di carta lontani chilometri; le guardi, non le sopporti. Come la cintura di sicurezza. Come la cintura di castità. Poi ti dico che dovrebbe bastarti come un grosso "scusa", disegnato sui tuoi pavimenti d'asfalto, questo blog, che un altro po' devo chiamarlo col tuo nome.

-che non sono parole scritte sui muri con qualche sigaretta accesa-



...comunque non me ne sono accorto, con tutti i tuoi cambi di capelli. Poi vado, vengo, per far cosa? Cercarti. Ma (non) ne vale proprio la pena. La gente che mi cancella da feisbucc! Mentre sono ad Amsterdam merita un po' di attenzione. Preferivo il castano chiaro. Poi puoi mandarmi a fare in culo seriamente. Non ho una prospettiva. L'unica cosa che posso fare è chiederti scusa per tutte le cazzate che ho fatto. e per tutte le cose brutte che ho detto. e per i tuoi cambi di discorso. Ma poi ho rinunciato. Ed ora sto pensando di fare la rinuncia anche in accademia. Perché ho l'ansia e sto male. Per poi tornare in auge. Ma quali puttanate. Ho anche accettato la tua richiesta di amicizia. E poi puoi pure mandarmi a fare in culo seriamente. Oh vuoi il mio stato d'animo?!? Tieniti ste canzoni. e comunque dente è simpatico. Pieno di insulti romantici. Visto che mi hai sconvolto e mi hai fatto perdere il sonno. Devo fare un esame di antropologia, anche gli esami mi rimandano a te, che brutta fine di merda. tranquilla che la colpa è mia. Ma la gente stringe davvero amicizia con te? Certo che erano per te. Anzi mi faccio un altro po' di sanbuca. Ma non è successo niente, vabbè un giorno ti dirò. Diecimila tarantelle. fammi una cazzo di sorpresa. Tiè fiori di lota. Essì che puoi rispondere. Chi cazzo dovrebbe ricordarmi? e poi grazie per avermi dato del pazzo, schizzato, suicida.



domenica 6 novembre 2011

Paulaner & Peroni & SostanzeVarie

Scrivere i gobbi delle nostre trasmissioni televisive, in lingue diverse, alimentando le nostre manie, che tanto torneremo a Roma, eterna, come le nostre mani, intrecciate, tra i capelli deturpati...
eravamo così vicini da intercettarci i pensieri tra le frequenze dei nostri occhi dissoluti.
I dischi dei ricordi danneggiati. collegamenti neurali in sciopero. come le dita ansiogene che mi lanciavi in gola.
Andiamo a visitare le cascate sui miei volti caotici.
Ti porterò al mare, ripetevo; mi porterai via; non ci saranno perturbazioni sui nostri cieli a soqquadro.
Ma non siamo tornati a bruciare i governi, non l'abbiamo mai fatto per davvero.
Ed ora non mi lanci i tuoi missili infelici, abbassi lo sguardo, lontani pochi centimetri, e poi io sono quello piccolo e ridicolo.

















Stringerti gli occhi. Nubifragi di colore tra i tuoi capelli deteriorati. Cesti di baci sul tuo sorriso. Le ansie per stroncare i nostri battiti cardiaci mentre ripetevo di non preoccuparti.

sabato 22 ottobre 2011

Spumante & Sambuca & Peroni & Tennent's & SostanzeVarie

Copriranno i nostri flash di ricordi. 
Vagheremo ancora alla ricerca di posti di blocco e di erogatori di chilometri. 
Che eravamo peggio dei black block con i nostri temporali, con i nostri terremoti, a scuotere le nostre città interiori; ma erano manifestazioni (d'affetto) pacifiche.
Pozzanghere e merda. Si annegava in quei fiumi di parole col vento delle nostre bocche a sfidare le nostre facce sconvolte.
Spedirci cartoline disabitate, poi occupate da romantici insulti.
Ungaretti ci salverà, l'erba ci salverà.
Sulla pelle inquinata da quelle mani sudate a forma di cuore, concretizzatosi troppo tardi, nei tuoi futuri troppo remoti. Rumore.
Continueremo a giocare plagiando i nostri ruoli invertiti -le rotte dei nostri aerei da guerra- mentre scambierai la birra per un qualche siero della verità.

-Nulla è più vero-

martedì 11 ottobre 2011

Heineken & SostanzeVarie

I tuoi insulti, forti, spediti a duemila chilometri di distanza, arrivavano chiari. Berlino mi sussurrava prepotentemente di non andare via, il cielo e le turbolenze, figlie di perturbazioni meteorologiche e mentali imminenti, mi davano il bentornato nella patria dei tulipani e delle malinconie preconfezionate. -Tu ci sei ovunque-
Alle cinque di mattina Amsterdam è vuota come quel giorno in cui decisi di attaccare le tue città con le mie ragazze kamikaze.
Questi cieli nordici ricordano altri cieli neri, disegnati dentro di noi. Arrugginiti come queste biciclette assonnate. I parchi, calpestati dalle nostre ombre sconvolte, si prendono cura delle parole, quelle che mai ci siam vomitati contro. Ancora eclissi sui tuoi occhi coperti mentre ti guardo da binocoli lontani.

Piove.

sabato 24 settembre 2011

Peroni & Ceres & SostanzeVarie

Notte dalla dignità soffocata.
Diamanti grezzi.
Falsità schiacciano la mera ovvietà.
Troppi i rebus imbucati tra le parole cullate dal vento, mai irrisolti.
Un androide paranoide. 
-Tanto la dignità è andata a male mentre mi perdo in queste parole assonnate-
Gli specchi parlanti. Che ti dicevano che sei bella, ma neppure volevi crederci. 
Che neppure volevi credermi.
I tuoi occhi blu. Lontani chilometri mentre eravamo distanti centimetri. Mentre hai avuto ancora la forza di alzarti, bruciavo. Mentre bruciavo la dignità.
Dignità perse (?)
Ridicolo. 
Detriti come grandine.

domenica 18 settembre 2011

Carlsberg

Le luci si spengono. Chopin ha smesso di suonare sulla tua pelle. 
Contemplare il vetro verdastro dei tuoi occhi. Re minore.
Un auto sgomma in questo silenzio -scappa via da te-
Segni di inchiostro sui tuoi resti, non sono le mie parole: cicatrizzate su quella moleskine violata qualche notte fa mentre (mi) sbrinavi il cervello dalle ansie agonistiche. Do maggiore.
Avevo bisogno di un interprete per le tue parole che non ho mai capito, nei nostri plebisciti vuoti con gli occhi sempre aperti. Fa di settima.
Macchine del tempo concepite con le nostre foto dai colori arrugginiti. C'erano futuri migliori, graffiati dalla puntina deforme del mio vecchio giradischi. Sol minore.


La crisi del foglio bianco, in fondo non è che una relazione complicata, come quelle dei fiori regalati nelle stazioni centrali. Fiori disperati delle nostre relazioni nauseanti, che erano zanzare nello stomaco.

lunedì 5 settembre 2011

Peroni & Becks

Radio, trasmissioni pragmatiche. Le solite ansie di inizio mese da pagare. Storie di straordinaria monotonia. Vivere attraverso un monitor, ascoltando il cinguettio noioso degli internauti internati nella loro stessa "libertà". |Vari Disordini| Immedesimarsi nei personaggi di Truffaut o di qualche film di merda che finite le due ore ti senti come Ian Curtis oggi, ma riparte, poi, la routine. |Desolazioni| Sigarette. Qualche birra. Deflagrarsi nell'attesa di un ritorno. Consumarsi, abituandosi alla settimana enigmistica delle mie rimembranze. Ora lenzuola pulite e cieli sintetici coperti da queste reminiscenze con le serrature arrugginite.




lunedì 29 agosto 2011

Budweiser & SostanzeVarie

Desto, mi alzo: un cane tra i cani.
Il materasso d'erba denuncia che ho dimenticato i miei libri.
Ho dimenticato i miei libri, ma soprattutto il tuo sorriso; smaltito nelle isole ecologiche, dove andavamo a passeggiare. A sconvolgerci: ridotti a cieli illuminati da ematomi.
(voglio) Le tue mani sui miei pensieri strani, che son poesie strafatte di pronomi personali.
Scrutare le tue città interiori divenire deserti, mentre stendi al sole la tua dignità appena (ritrovata) candeggiata. 

-campi profughi tra gli alberi di casa tua-


Il ventotto aprile son penetrato nel passato.
(Il ventotto aprile mi ha penetrato il passato)



mercoledì 24 agosto 2011

Peroni & SostanzeVarie

Si arrugginiscono i lucchetti delle tue bocche, implosioni di parole cariate, incendi appiccati e lasciati divampare.
Ritorneremo dall'Africa, scrivevo, mentre guarderò quella serie di fotografie che hanno l'odore della saliva sulle sigarette che facevi.
|DivaCariata|
Cancellerò la data di scadenza sulle confezioni in PVC del mio orgoglio; continuerò a prendere il sole sotto la pioggia e mi bagnerò delle tue lacrime, quelle che non scenderanno mai, a causa dei tuoi doppi vetri, che porti al posto degli occhi.

[Siamo ancora in ferie]

martedì 9 agosto 2011

SostanzeVarie

A. sacrificava il varietà. Televisori bruciavano, nascosto da uno sghignazzo osservava la piccola rinascita di una nazione, spettatore della resurrezione di Cristo. 

Passeggiare con una shirt da donna (la tua?). Il popolo (mi) urla ghei ma non capisco e continuo l'avanzata al galoppo dei miei stivali consumati dalle industrie di chilometri d'asfalto e di stress preconfezionato, quello che recapitavi qui da me anche quando andammo a venderci al mercato dei sentimenti disinteressati. 
Tremo con lei.
Costruiamo involucri di pietra a forma del tuo cuore per poi depositarli in spiagge sovraffollate dai ricordi dei partigiani che si scontrano sui muri delle case di riposo.
Pensavo che l'estate è arrivata, un'altra estate è arrivata ma ancora il gelo porta con se. Altro che scioglierci come i ghiaccioli di pietra a forma del tuo cuore.

Pettinarsi con le dita. Astrattismo utopistico.

martedì 2 agosto 2011

Birra (& Foto)

{Scritta tempo addietro}

Perduto.
Perduto nell'immobilità di quel coro di capelli.
Immobile, nell'attesa della prossima guerra fredda;
Orgasmi di vomito.
Placarsi di sensazioni, l'ansia sobilla contro di lei.
Chiaroscuri di luna confondono le parole, mentre parlo di lei a te.
Mentre parlo di te a lei.


L'alcol lo smaltiscono i miei occhi spenti: Victoria Falls. 

lunedì 25 luglio 2011

Vodka+Gin+Midori & Jack & QuattroBianchi+Fragola & Tequila

Non sempre. Ma "sempre" non esiste.

OcchiFlaccidi. Mai.
Difesa sotto coperta. I polsi incisi su qualche volto.
Ci sei, ma in fondo non ci sei.
Le bocche alienate a forma di cuore.
Infilami le dita in gola. Per favore.
Non nasconderti tra i vicoli dei miei ricordi infetti.
Torna. Penetrami la gola con le dita.
Il fegato implora la tua pietà, quasi fossi Cristo.
Ma non ne fai miracoli.
Non facciamo miracoli.

-SembraQuasiUnaTraduzioneDiUnaLitaniaBritannica- 
                               {EroAndato(a)Stravolgermi}

martedì 19 luglio 2011

VinoBianco

Gli acquedotti dei miei occhi hanno fatto gli straordinari, come le bugie che ci siamo [mai] scambiati: quelle parole deboli che facevano tremare i doppi vetri delle finestre sporche che (spesso) riflettevano il colore dei miei occhi artificiali e bulimici; dove spiavi i disastri delle case popolari subaffittate.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Per, poi, deludermi.

giovedì 14 luglio 2011

Birra & Sonno

A. aveva paura più degli autovelox che delle possibilità di trovarsi coinvolto in qualche incidente stradale. Sempre più numerosi, come gli appuntamenti putrefatti ed i conti che non tornano.
I discorsi, come i lumi cimiteriali gialli, appesantivano oltre la durata dei 3 minuti; e di elmetti e scudi protettivi contro gli aliti parlanti non ce ne erano, consumati in altre battaglie.

...3 minuti e le telefonate inaspettate.
...3 minuti interminabili.
...3 minuti per il panico.


...e datemela questa cazzo di lametta!

sabato 9 luglio 2011

Sambuca & Assenzio

Viaggi su mezzi diversi per ritrovarci sempre nei centri storici ubriachi. Vampate d'alcol per riprenderci. Ci basta un essemmesse per sentirci, per dirci che la luna si è mossa e che non vuoi più i miei malintesi servizi fotografici.
Ricordi bruciati, nei quali mi dicevi che ero cambiato, ma non sono stato mai il riflesso di me stesso.
Intanto il cielo si perde in sfumature rosa mentre penso che ti sposerei per divorziare.

A. pensava al suo essere un'osservatore dei cieli, o per meglio dire uno spettatore. 
-Ma la musica era più alta del volume dei suoi pensieri, non ne sentiva l'eco-
I cieli erano smarriti dentro di se, non ne trovava, nemmeno affacciandosi sui propri occhi lucenti.
Carestie di stelle e di nubi, solamente carestie.


Il pepe nero che hai comprato mi è andato di traverso, proprio come le tue parole d'amore.

martedì 5 luglio 2011

Birra & Sambuca

Questa volta A. riempiva la sua moleskine. Non ne voleva sapere di internet, delle relazioni e dello studio, banale e fintamente complicato, sulla fenomenologia del corpo.
Si accorgeva sempre di più che i suoi "testi", se così potevan essere definiti, avevano preso una piega adolescenziale. Così prendeva ripetutamente l'accendino e cercava di bruciare la sua "presunta" anima cartacea.

-IlSuicidioDiUnFantasma-
Non volevamo voltarci per guardarci:
rubare apparecchi elettronici per rivendere il rame. 
I segni del sole sul collo. Le braccia tremanti e gli occhi poco increduli.
Fintamente vincenti. Fintamente perdenti.
Ma acerbi come quelle foto sature che guardavamo su flickr;
e mentre precipitava una cicca ardente, scambiata per una stella cadente
mi ripetevi che eri morta dentro.
Ed io ti spiegavo che erano solamente i lavori in corso,
pagati in nero; e che sprovvisti di elmetti protettivi
ci rifugiavamo sotto i portici del passato.

mercoledì 22 giugno 2011

SostanzeVarie & Sambuca

Vomitava ricordi, come palle di pelo per i gatti, ma poi, li rimangiava.
Nell'anima era il suo nome tatuato.
Il cuore giaceva inerte come il suo volto in quella foto sfocata.
Gli occhi ingialliti per il troppo fumo non si addormentavano più.
Non c'erano aerei abbastanza veloci per accorciare le distanze.
Colpevole. Stanco. Aggressivo.
(Scritta tempo addietro)


- Rasoi per depilarsi le vene -

A. guardava il cielo della casa dei suoi. Quel cielo scuro che conosceva bene, quello che aveva imparato ad amare e che, comunque, suscitava sempre sorprese.
Poi, c'era il vialetto alla sua destra, che illuminato da quei lampioni dalla luce color arancio, gli ricordava il fascino di qualche paese rurale, sperduto su una qualche montagna.
Quasi dimenticava, mentre osservava il riflesso di quelle stesse luci sulle abitazioni cadenti e sulla stradina deserta, di essere lì.
I rumori delle automobili, dei motorini affannati e di quei televisori sempre accesi, difficilmente lo distraevano dal pensiero che quell'autostrada, riconosciuta in lontananza, illuminata dalle stesse stelle che ornavano il suo cielo, oramai, era impraticabile.

Birra & SostanzeVarie

(x+2)(3x-14)=13(292x+35)+(2x+7)x^3+5x(x^2+1)

Si tirano le somme, le incognite sempre a far da compagnia.

Ti mordi le unghie.
Ed Impazzisco quando il fuoco dei tuoi occhi cambia direzione. 
E se abbassi lo sguardo non è una guerra persa.
- Morire per la nostra mancata felicità -
Portiamo i nostri sentimenti al doposcuola.
Magari han solo bisogno di lezioni di matematica.



Anche l'accendino nero che mi regalasti la nostra prima volta si è (quasi) consumato.

La regola di Ruffini, l'ho dimenticata.

mercoledì 1 giugno 2011

Birra

Piove.
Questo cielo di fine primavera sconvolto da un temporale ordinato ed immenso ci spinge dentro casa, dentro la mente a coltivar pensieri e guardandoli fiorire.
Fiori Carnivori. 
Fiori viola. Come lo stesso cielo in una nostra vecchia foto decolorata.
Piove.

I miei pensieri son piante grasse.
I tuoi, fiori di universi paralleli.


CieliDecolorati
Deturpati
Inquinati
Scocciati
Ma pur sempre cieli. Come quelli infiniti che abbiamo dentro.

venerdì 20 maggio 2011

Sonno & Stress & VinoRosso

Crociate dentro di lui. Non si combatteva nel nome di nessun dio, né per la conquista della terra santa.

-violenza insensata-

Combatteva per ritrovare se stesso, o magari per trovarsi davvero.

Erano incubi granitici, granitici quanto le corone delle regine televisive salde al trono; e si combatteva con i telefoni cellulari ed internet; si combatteva contro i pensieri, le sensazioni ed il cervello, il quale, oramai, viaggiava sulle vetture presidenziali inseguito dagli incubi granitici e mai arrendevoli.

Si combatteva; A. combatteva.

lunedì 18 aprile 2011

Untitled (stanchezza?)

A. continuava a rollare sigarette con tabacco scadente, i polmoni "imbrunivano" mentre la mente continuava ad elaborare parole senza senso, mescolate al rumore di quel frigorifero che aveva la sua stessa età.
Schitarrate più o meno volgari insinuavano gli orecchi, solleticando i timpani, leccavano i neuroni produttori di pensieri stagnanti e poco fragranti.

domenica 3 aprile 2011

Birra & VinoRosso

Il vento si spinge oltre la sua portata. Urta contro la finestra che, spalancandosi, turba quel bicchiere posto sul davanzale. Si infrange.


Siamo come i banner pubblicitari di questa inutile rete internet,
riutilizzeremo i filtri delle sigarette rollate con la nostra saliva basica
ed i motori dei condizionatori amplieranno il buco nell'ozono dei nostri cervelli
dipinti e in disuso.
Le anime si accamperanno nelle case degli specchi. 
Assoli di lenzuola nel tempo in cui imparerai a fotografare, 
senza usare la macchina fotografica.
Non avremo più bisogno dell'assenzio,
consumeremo i nostri apparati lacrimali per ubriacarci.

-Ed indosseremo ancora quelle scarpe sporche di sangue-

sabato 5 marzo 2011

Incubi & Paranoie

Non mi sveglio. Son "desto".


A. è debole. Bloccato in assurdità più o meno ignote. Gli esami sono finiti ed è troppo lontano dalla sua (stessa?) stanza. 
Sembra quasi essere in una sottospecie di film alla Lynch, ma di serie b, o forse di c, si, di serie c. Un abusare di virgole e di punti. Vorrebbe essere (come) un riccio, completamente. -Fintamente indolente, risolutamente solitario e terribilmente elegante-
Ha perso la mania dello scrivere e pensa solamente ai travestimenti. 

"...E tu, a carnevale, da cosa ti travesti?"

martedì 15 febbraio 2011

Sonno

Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole.

-A. non cambi mai-


mercoledì 2 febbraio 2011

Cola & Stress

" Il tuo profumo. Era mio.
Valeriana per i sensi miei.
L'ho guardato.
Nausea per le mie manie.
Essenza astrale.
L'ho abbracciato.
Ossessione. La yashica che brucia un rullino.
Un viaggio statico. 
Tu.
...l'ho dimenticato. "

sabato 29 gennaio 2011

GoldenVirginiaGreen & Sonno

A. scriveva tanto per.
Non c'era nulla da dire. (O forse c'era fin troppo)
La dipendenza dal solleticare quelle pagine ingiallite, con la punta della biro, sbiadiva proprio come l'autografo di Bianconi sul suo ipod nero.

"Due sconosciuti, estranei, ora fin troppo.
Occhi fantasmi: sguardi invisibili.
La mia anima ti cerca, è tua;
ma i nostri cervelli (irrazionali) dominano le emozioni,
sadici, infieriscono sui sentimenti oramai immolati."


mercoledì 19 gennaio 2011

VinoRosso & Birra & QuattroBianchi+Ananas & VodkaTonic & SostanzeVarie

Un cavo usb "neurale" per cancellare i miei ricordi.
Cancellare quella colonna sonora che non posso più ascoltare,
quasi fosse un ipod.

A. era ubriaco.
Lottava contro la gioia di vivere, involontariamente aveva il sopravvento.



Nient'altro che crateri di venefico fumo.

lunedì 10 gennaio 2011

Disaronno & Sonno

{Vuoto. Perché troppo pieno.}
La rimembranza conduce al lutto. Al lutto del presente.
Sono vuoto. Non esisto. Per me, io non esisto.

un biglietto inutile sporcato con parole inutili.



A. aveva intenzione di scrivere buoni propositi, parole pulite, pompate di novità e concretezza.
Invece orgasmi lasciati a metà.

-IlBlogChiudePerMancanzaDiImpegno-