A. scriveva tanto per.
Non c'era nulla da dire. (O forse c'era fin troppo)
La dipendenza dal solleticare quelle pagine ingiallite, con la punta della biro, sbiadiva proprio come l'autografo di Bianconi sul suo ipod nero.
"Due sconosciuti, estranei, ora fin troppo.
Occhi fantasmi: sguardi invisibili.
La mia anima ti cerca, è tua;
ma i nostri cervelli (irrazionali) dominano le emozioni,
sadici, infieriscono sui sentimenti oramai immolati."
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