lunedì 25 luglio 2011

Vodka+Gin+Midori & Jack & QuattroBianchi+Fragola & Tequila

Non sempre. Ma "sempre" non esiste.

OcchiFlaccidi. Mai.
Difesa sotto coperta. I polsi incisi su qualche volto.
Ci sei, ma in fondo non ci sei.
Le bocche alienate a forma di cuore.
Infilami le dita in gola. Per favore.
Non nasconderti tra i vicoli dei miei ricordi infetti.
Torna. Penetrami la gola con le dita.
Il fegato implora la tua pietà, quasi fossi Cristo.
Ma non ne fai miracoli.
Non facciamo miracoli.

-SembraQuasiUnaTraduzioneDiUnaLitaniaBritannica- 
                               {EroAndato(a)Stravolgermi}

martedì 19 luglio 2011

VinoBianco

Gli acquedotti dei miei occhi hanno fatto gli straordinari, come le bugie che ci siamo [mai] scambiati: quelle parole deboli che facevano tremare i doppi vetri delle finestre sporche che (spesso) riflettevano il colore dei miei occhi artificiali e bulimici; dove spiavi i disastri delle case popolari subaffittate.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Ed eri impaziente di scorgermi.
Per, poi, deludermi.

giovedì 14 luglio 2011

Birra & Sonno

A. aveva paura più degli autovelox che delle possibilità di trovarsi coinvolto in qualche incidente stradale. Sempre più numerosi, come gli appuntamenti putrefatti ed i conti che non tornano.
I discorsi, come i lumi cimiteriali gialli, appesantivano oltre la durata dei 3 minuti; e di elmetti e scudi protettivi contro gli aliti parlanti non ce ne erano, consumati in altre battaglie.

...3 minuti e le telefonate inaspettate.
...3 minuti interminabili.
...3 minuti per il panico.


...e datemela questa cazzo di lametta!

sabato 9 luglio 2011

Sambuca & Assenzio

Viaggi su mezzi diversi per ritrovarci sempre nei centri storici ubriachi. Vampate d'alcol per riprenderci. Ci basta un essemmesse per sentirci, per dirci che la luna si è mossa e che non vuoi più i miei malintesi servizi fotografici.
Ricordi bruciati, nei quali mi dicevi che ero cambiato, ma non sono stato mai il riflesso di me stesso.
Intanto il cielo si perde in sfumature rosa mentre penso che ti sposerei per divorziare.

A. pensava al suo essere un'osservatore dei cieli, o per meglio dire uno spettatore. 
-Ma la musica era più alta del volume dei suoi pensieri, non ne sentiva l'eco-
I cieli erano smarriti dentro di se, non ne trovava, nemmeno affacciandosi sui propri occhi lucenti.
Carestie di stelle e di nubi, solamente carestie.


Il pepe nero che hai comprato mi è andato di traverso, proprio come le tue parole d'amore.

martedì 5 luglio 2011

Birra & Sambuca

Questa volta A. riempiva la sua moleskine. Non ne voleva sapere di internet, delle relazioni e dello studio, banale e fintamente complicato, sulla fenomenologia del corpo.
Si accorgeva sempre di più che i suoi "testi", se così potevan essere definiti, avevano preso una piega adolescenziale. Così prendeva ripetutamente l'accendino e cercava di bruciare la sua "presunta" anima cartacea.

-IlSuicidioDiUnFantasma-
Non volevamo voltarci per guardarci:
rubare apparecchi elettronici per rivendere il rame. 
I segni del sole sul collo. Le braccia tremanti e gli occhi poco increduli.
Fintamente vincenti. Fintamente perdenti.
Ma acerbi come quelle foto sature che guardavamo su flickr;
e mentre precipitava una cicca ardente, scambiata per una stella cadente
mi ripetevi che eri morta dentro.
Ed io ti spiegavo che erano solamente i lavori in corso,
pagati in nero; e che sprovvisti di elmetti protettivi
ci rifugiavamo sotto i portici del passato.