Il vento si spinge oltre la sua portata. Urta contro la finestra che, spalancandosi, turba quel bicchiere posto sul davanzale. Si infrange.
Siamo come i banner pubblicitari di questa inutile rete internet,
riutilizzeremo i filtri delle sigarette rollate con la nostra saliva basica
ed i motori dei condizionatori amplieranno il buco nell'ozono dei nostri cervelli
dipinti e in disuso.
Le anime si accamperanno nelle case degli specchi.
Assoli di lenzuola nel tempo in cui imparerai a fotografare,
senza usare la macchina fotografica.
Non avremo più bisogno dell'assenzio,
consumeremo i nostri apparati lacrimali per ubriacarci.
-Ed indosseremo ancora quelle scarpe sporche di sangue-

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